Otto scrittori a Ventotene per creare e condividere
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- Creato Mercoledì, 30 Maggio 2012 10:11
- Scritto da Dario D'Orta
Si terrà a Ventotene dal 29 giugno al 1° luglio 2012 il Festival letterario “Gita al faro”. Ha una formula inedita, accattivante, unica. Infatti dal 25 al 28 giugno otto scrittori elaboreranno testi inediti, immersi in un esilio creativo a stretto contatto con l’isola di Ventotene, densa di storia e quindi prevedibilmente foriera di ispirazione. Dal 29 giugno al 1° luglio si svolgerà la dimensione pubblica, in cui gli autori condivideranno le loro opere isolane con appassionati, visitatori, turisti. Ho chiesto quindi a Francesca Mancini - che è tra gli undici fondatori dell’associazione promotrice del Festival “Tùrbine” - di raccontarci nel dettaglio il percorso di questa “Gita al faro”.
Perché questo Festival a Ventotene?
L’isola ha una storia secondo me importante, fu un’isola di confino e di esilio per Altiero Spinelli, Sandro Pertini, Ernesto Rossi, e proprio a Ventotene è stato redatto il testo fondativo del federalismo europeo, il Manifesto di Ventotene, scritto da Rossi e da Spinelli. E a Ventotene ci sono due realtà importanti a proposito di letteratura: c’è una biblioteca che conta più di 8.000 volumi, per un’isola che d’inverno ha 150 abitanti, e c’è una piccola e bellissima libreria aperta sette anni fa da un libraio per metà genovese e per metà ventotenese, che per sette mesi l’anno si trasferisce a Ventotene – da maggio a ottobre – e porta avanti questa attività. Inoltre, Ventotene è frequentata da un pubblico che ama la tranquillità, il silenzio. E’ un’isola che non ha locali notturni, ha pochissime strutture alberghiere e ha delle piazze che sembrano pensate per il riposo della mente. Ci sembra il luogo adatto sia per la sua storia che per quello che offre oggi. Ricordo inoltre Camilla Ravera, la prima senatrice donna in Italia, che insieme a Spinelli e a Rossi ha insegnato agli isolani a leggere e a scrivere. E’ un’isola che ha ospitato grandi intellettuali del nostro Paese, antifascisti, personaggi che hanno fatto la storia d’Italia.
Com’è strutturato il Festival?
La direzione artistica è di Lidia Ravera, così insieme a lei abbiamo scelto questi otto autori italiani (Barbara Alberti, Sandro Veronesi, Marco Lodoli, Marco Baliani, Caterina Bonvincini, Francesco Pacifico, Laura Pariani e Sandra Petrignani) che sono invitati a soggiornare per sette giorni sull’isola. I primi quattro giorni (dal 25 al 28 giugno) dovranno scrivere un racconto inedito ispirato all’isola o dall’isola, e nelle serate di venerdì 29 e sabato 30 gli inediti verranno letti al pubblico nei bellissimi giardini del Comune a picco sul mare, illuminati dalla luce del faro. L’iniziativa si chiama “Gita al faro”, in onore di Virginia Woolf. Il sabato pomeriggio ci sarà anche Liviana Rampello, critica letteraria, che farà un incontro su opere della Woolf, “Gita al faro” e “Le onde”. Tutto questa sarà seguito dall’occhio discreto di una macchina da presa perché l’idea è quella di realizzare un documentario sul processo creativo degli autori e su quello che gli scrittori fanno prima di produrre un testo. Oltre a questo documentario, speriamo di poter mandare in onda tutti i giorni su una web tv nazionale delle pillole di tre minuti che racconteranno quello che sta succedendo sull’isola di Ventotene.
Gli otto scrittori come sono stati scelti?
Cercavamo generazioni diverse e persone che si prestassero alla formula “esilio”, ma anche scrittori che avessero voglia di misurarsi con un luogo già così denso di storia e storie. Sandra Petrignani ha scritto un bellissimo saggio sulle case di alcune grandi scrittrici del Novecento dimostrando quanto i luoghi possano influire sulla vita e dunque sulla scrittura di un autore.
Ricapitoliamo le date.
Gli scrittori arrivano a Ventotene il 25 giugno, il 29 e 30 ci sono le serate per il pubblico e il 1° luglio si chiuderà con una “colazione d’autore”. Nella piazza del comune il pubblico potrà scambiare quattro chiacchiere con gli autori e acquistare i loro libri.
Questo Festival è una prima assoluta come tipologia?
E’ una configurazione inedita, che ci piacerebbe poter esportare, a essere sincera, nel resto d’Italia.
Da chi nasce l’idea di questo Festival e quali sono i partner?
Ci siamo uniti nell’associazione culturale “Tùrbìne” che conta 11 soci fondatori e insieme allo studio Mun abbiamo ideato questo evento. Il Festival è in collaborazione con l’ Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Ventotene e con l’associazione AVIAP. Abbiamo il patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio, della Fondazione Pertini, della Camera dei Deputati, del Comune di Ventotene, della Provincia di Latina, della Biblioteca di Ventotene e della Riserva naturale statale isole di Santo Stefano e Ventotene e il contributo di Confindustria, Camera di Commercio Latina, Yacht Med Fest, libreria Assaggi, Inlingua.
Avete immaginato un impatto dal punto di vista turistico?
Assolutamente sì. E’ un progetto pensato per Ventotene. Quindi ci aspettiamo che le persone siano incuriosite non solo dal progetto, ma anche da questa splendida isola.
Mi sorge spontanea una domanda sulla creatività, sui quattro giorni di “esilio” degli scrittori…
E’ una sfida, un esperimento. Sappiamo di costringerli a dei tempi serrati, però anche questo è interessante. E’ un modo per assaporare la ruvidezza della scrittura. Un testo, prima di diventare un libro, ha subito diverse revisioni, è stato scritto e riscritto e un editor spesso lo ha smontato e rimontato. Qui a Ventotene noi vogliamo vedere il testo vergine, puro, le prime parole di uno scrittore, quello che in realtà nessuno vede mai.
Avete già avuto primi riscontri di interesse?
Abbiamo avuto riscontri dalla stampa, da scrittori, da amici di scrittori, dalle persone a cui abbiamo parlato del Festival…..si sono mostrati tutti molto entusiasti. Alcuni hanno già prenotato, per seguire l’evento.
Cosa è previsto nel post-Festival?
Sicuramente il documentario, poi penseremo anche agli inediti.
Qual è stata la difficoltà principale che avete incontrato?
Decisamente il recupero di fondi. Questa è la grandissima difficoltà che abbiamo avuto. Abbiamo cercato sponsor privati, ma è stato difficilissimo, tanto è che i maggiori aiuti sono pubblici. E questo potrebbe essere sintomo del fatto che la cultura continua ad essere vista in un certo modo, cioè come non produttiva, e così via. Comunque tra i giovani in Italia che hanno voglia di fare cultura è vivo questo desiderio di fare, e questo ci fa ben sperare.
Allora cosa possiamo dire a chi potrebbe venire a Ventotene per il Festival?
Che c’è uno spazio in cui poter ancora credere che la cultura si può fare e si può fare in maniera libera e gratuita.
Un’isola, tanta storia, e, a fine giugno, le nuove storie elaborate dagli otto autori. E, soprattutto, l’intento di considerare sempre la cultura come una base essenziale per ciascuno di noi: lo scenario di Ventotene è pronto ad accogliere questa sfida.
Per info:
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www.facebook.com/gitaalfaro
Leggi la poesia di David Barsotti "Gita ar Faro Turbinaro..." sul Festival letterario “Gita al faro”