San Valentino, tra storia e leggenda
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- Creato Lunedì, 10 Febbraio 2014 13:31
- Scritto da La Redazione
L' origine della festa degli innamorati è il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità.
Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito, al Dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e un bambino estraeva i nomi, opportunamente rimescolati, creando coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità e il Dio fossero onorati, rito che un anno più tardi si sarebbe celebrato nuovamente con la creazione casuale di altre coppie. Gli antichi Padri della Chiesa, considerando immorale questa vecchia pratica, cercarono un Santo "degli innamorati", per sostituire il libertino Lupercus. Venne così trovato un candidato possibile in San Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima.
A Roma, nel 270 d.c. il Vescovo Valentino di Interamna, fatto arrestato dall'imperatore Claudio il Gotico per persuaderlo ad abiurare e a ritornare al paganesimo, non solo rifiutò di rinunciare alla sua Fede, ma tentò di convertire Claudio al Cristianesimo, senza riuscirci, dato che la storia sostiene che il 24 febbraio 273, Valentino fu messo a morte.
La Leggenda
Sembra che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione, si innamorò, riamato, della figlia cieca del guardiano, Asterius.
Valentino con la forza della sua fede restituì miracolosamente la vista alla fanciulla e, al momento dell'addio, prima della lapidazione e della successiva decapitazione sulla Via Flaminia, le lasciò un messaggio d'addio, firmandosi "dal vostro Valentino"...frase che sopravvisse al suo autore.
Altre leggende su San Valentino
Un giorno San Valentino sentendo due fidanzati bisticciare al di là della siepe del suo giardino andò loro incontro porgendo una bellissima rosa rossa. Donandola ai due giovani raccomandò loro di stringere insieme il gambo con cautela per non pungersi. Questo semplice gesto ebbe il magico potere di riconciliare i due innamorati che vollero che fosse proprio Valentino a benedire il loro felicissimo matrimonio.
San Valentino aveva un bellissimo giardino dove tutti i bambini si riunivano per giocare insieme. Giunta la sera egli usciva dalla cappella, li benediva e donava a ciascuno un fiore raccomandando loro di ubbidire alla propria mamma. Ogni bambino, tornando a casa, coltivava nel cuore sentimenti di amore e rispetto.
Un giovane centurione romano di nome Sabino si innamorò di una bellissima ragazza di nome Serapia e la chiese in sposa. I parenti di lei, essendo cristiani, non acconsentivano perché Sabino era pagano. Il giovane innamorato si fece istruire e battezzare e gli ostacoli sembravano superati, ma Serapia si ammalò gravemente. Sabino disperato chiese l'intervento del santo vescovo dicendogli che vivere senza Serapia sarebbe stato per lui un inutile e insopportabile martirio. San Valentino alzò le mani e la voce a Dio e un sonno beatificante unì per l'eternità i due innamorati.
Il buon Vescovo Valentino aveva un bellissimo giardino dove permetteva ai bambini di giocare e, a fine giornata, regalava loro un bel fiore. Un giorno però, dei soldati lo fecero prigioniero e il loro re lo condannò al carcere a vita. In cella Valentino si preoccupava per i bambini che non avevano più un luogo sicuro dove giocare. Il Signore allora fece fuggire dalla casa del custode due dei piccioni viaggiatori che il vescovo teneva nel suo giardino e questi si posarono sulla sua finestra. Valentino li riconobbe e legò al collo di uno un sacchetto a forma di cuoricino con dentro un biglietto. I bambini e i familiari lessero il biglietto. che diceva "A tutti i bambini che amo.. dal vostro Valentino".